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Immagine del redattoreSivia Giuliani

M come Mignolina

Aggiornamento: 16 mag 2023

[𝘔𝘪-𝘨𝘯𝘰-𝘭𝘪-𝘯𝘢]


Catapultati nel tempo lontano e indefinito del C’era una volta, scorgiamo una mamma che si rivolge ad una vecchia maga ed è subito fiaba. La donna fa appello all’anziana strega col desiderio struggente di avere una bambina e in risposta riceve un chicco d’orzo al quale ella ricambia con dodici soldi; forse il tutto che lei ha da offrire, perché la sua vita possa essere trasformata, rimessa in gioco. E Andersen, la fiaba, da quel chicco e da un bacio fa nascere un tulipano, conosciuto come fiore dell’amore, forse ispirato, da grande frequentatore che era, da “Le mille e una notte”. Mignolina, creatura poco più che invisibile, esce da lì.


Mignolina è “piccina”, “adorabile”, “graziosa”, “aggraziata”, “dolce”, “leggera” più di una farfalla, dalla quale si fa trasportare, “minuta”, “giovane”, “deliziosa”, “delicata”, “pura”, “fragile”, “gentile”, “buona”, “cara”, “piccola”.

Talmente piccola che riposa dentro il grembo di una noce.

È una di quelle che saluta il sole e abbraccia un fiorellino rosso.

Infanzia e natura sono legate in un abbraccio, si guardano, si scrutano. Natura è casa per Mignolina, canta ed ha i suoi spazi ma un giorno i suoi spazi vengono invasi e non è giusto.

Una volta è una brutta rospa che le entra in casa da un vetro rotto, afferra il suo guscio di noce e la porta via; una volta è un maggiolino a ghermirla; una volta sono una vecchia rospa e una topa che le impongono un matrimonio.


Chi riesce a farsi accanto a lei senza sovrastarla, sono degli animali dal nome “diminuito”, come il suo: i pesciol-ini che, vedendola in difficoltà, portano via Mignolina “lontano lontano, dove la rospa non l’avrebbe raggiunta”; gli uccell-ini, che vedendola esclamano “che graziosa fanciulla!”; la farfall-ina, a cui Mignolina “piaceva proprio”. Anche il maggiolino “la trovava in realtà molto carina, ma siccome tutti gli altri dicevano che era brutta finì per crederlo anche lui”.


Era brutta perché era diversa, tema molto caro ad Andersen, che mette in parole le sue ferite.

Mignolina è una fiaba di rinascita. La prima volta, tenta di tornare al mondo dopo un inverno freddo di rifiuto e solitudine, come l’inverno che deve affrontare il brutto anatroccolo per poter diventare cigno. Quando finalmente si trova alla porta della topa di campagna, le chiede “un bocconcino d’orzo”: il chicco d’orzo dell’inizio, quello che l’ha messa al mondo; nutrendosene ha la speranza di rinascere dopo un gelo molto, troppo lungo.

Mignolina

2019


E poi, l’incontro con la rondinella stordita.

Un incontro nato dalla gratitudine della piccola verso questa creatura generosa che aveva cantato per lei durante l’estate. Si preoccupa per lei tanto da non riuscire a prendere sonno e con un bacio, una coperta e una foglia di menta la cura. Riprese le forze dall’amore, la rondinella la invita delicatamente a volare via con lei e dà a Mignolina la possibilità di scegliere. Mentre alcuni incontri l’hanno intrappolata in costrizioni, la rondinella si rivolge alla piccola sempre con un -Se vuoi, è disposta ad ascoltare la sua volontà.


Mignolina c’è, esiste, finalmente, ha “il permesso di uscire al sole caldo”, di essere felice.

La seconda volta riviene alla luce perché è vista, è guardata, dall’omino bianco alato che incontra alla fine della storia dentro il fiore bianco. Lui le chiede il suo nome, può dire a voce alta della sua esistenza. Le porge la sua corona d’oro e la riveste di regalità; una mosca, anch’essa bianca, le porta due ali, la libertà.

Infine, con delicatezza il piccolo principino le chiede “se l’avesse voluto sposare”.

E allora ci vuole un nome nuovo. ”Non ti chiameremo più Mignolina” ,“è un nome sgraziato e tu invece sei così bella”: sì, ci vuole un nome che sia all’altezza.

E prosegue con “ Per noi sarai Maia”.


Andersen ci lascia a riflettere: “Per noi”, cioè per chi può vederti, per coloro che sanno scorgere la tua grandezza; non è ancora tempo per tutti. Arriverà un giorno, chissà, un tempo…

Mignolina

di Lisbeth Zwerger

2004


Note bibliografiche

Andersen, H.C., Zwerger, L., Battistutta, L. (2004). Mignolina. Milano: Nord-Sud.



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